Sono l'apostrofo tra le parole sbagliate, la mia vita giudicata un'eredità di solitudini. Sono il filo che cuce le ali giocando con l'equilibrio dell'acrobata, il filo rosso che unisce la fiera alla fonte, la Pietra da cui sgorga il sangue animando l'insazietà. Sono le stelle crepitanti riflesse nella profondità del pozzo e se vorrete cancellarle dall'acqua che sia con una carezza, non dimenticate la luce per collera. Sono il nervo innestato dell'amore materno e il perdono sul quale si distende l'affanno e il sole degli anni. © Moka A Mamma Piera, Donna d'altri tempi (futuri)