Ho sempre avuto timore ad accostarmi ai testi di poesia. Ritengo tale arte, un’esperienza spirituale, profonda. Con la poesia si trasmettono sentimenti molto personali; sentimenti che solo pochi dimostrano di avere la capacità di posare sulla carta, con tutta la cautela che questo richiede. Essendo esperienza intima, dove vengono esternati sentimenti profondi, vi si può trovare di tutto. Molti sono talmente amareggiati dalla vita che lasciano trasparire questa loro amarezza, nei componimenti che trasmettono. Altri, frustrati dalle esperienze subite, secernano veleno con i loro scritti, denunciando il loro malessere interiore. Con l’esame dei versi di Moka, – Nella mia selva sgomenta la tigre – ho avvertito una serena condizione interiore. Pur essendo evidenti i sentimenti espressi, s’intuisce quella godibile armonia che trasuda dalle parole ben intessute e induce a un tranquillo stato mentale. Anche se “la tigre sgomenta” non si cerca riparo, come per paura. “La mia ombra ha smesso di seguirmi”, ma non ci si sente abbattuti nel continuare la lettura. “Ogni notte non mi perdono di vivere di giorno” non ci lascia in ansia. L’eleganza la fa da padrona nelle strofe e, “La poesia sale come la fermentazione dell’uva”. Un sentito grazie a Moka per la generosa collezione poetica.
Recensione di Enzo Riccio