C’è un’ombra di dolore continuo…
C’è un’ombra di dolore continuo nella poesia di Alessandra. Un corpo dritto e attento, nervi saldi e pronti, sempre in equilibrio sull’orlo del baratro, con la precisione della consapevolezza che da un momento all’altro dovrà immergersi dentro quel vuoto. Non si concede mai completamente a nulla, nemmeno a se stessa, eppure è così assordante il suo sentire. Giovane, ma mai giovane, perché l’ombra della sofferenza pesa. Le fa sentire con i sensi triplicati, scrive e l’ombra è una sbavatura d’inchiostro che tracima dal foglio. Una poesia irrequieta, insonne, insaziabile, di ribellione e inquietudine. Non sottrae mai il dolore, anzi è addizione che prende posto nella bambolina più piccola e intera della sua matrioska.
Moka