“Non esistono i vuoti d’aria in natura” sostiene la poetessa nella nota introduttiva. L’unico luogo dove può esistere un vuoto d’aria è dentro di noi, ed è quella sensazione di mancamento che forse ha ispirato il termine tecnico per descrivere la perdita di quota di un velivolo. Moka (pseudonimo di Monica Zanon) riempie quel vuoto con le sue passioni e le sue emozioni. Come a dar ragione alla natura: ogni vuoto va riempito. E di natura in questo libro ne troviamo molta. Le poesie sono circondate da fiori, spesso ambientate in un microcosmo lacustre che diventa specchio dell’anima, sempre accompagnate da quell’incanto verso gli elementi naturali che accomuna i poeti ai bambini. L’altra passione che traspare chiaramente dal libro è l’avio meccanica. In particolar modo gli elicotteri. Altra metafora concreta che mostra quanto le passioni della vita si affianchino a quelle dell’arte. Sulle pale degli elicotteri Moka vola inseguendo i sogni. Dalla loro cabina osserva se stessa sopra il resto del mondo e dentro la propria esistenza. Una vita punteggiata dall’amore e dalla perdita. Ma sempre in equilibrio sul verso che plana sul foglio.
Grazie a Diego Baldassarre, Amico e poeta che stimo.